GREMLINS di Joe Dante
Martedì 26 Dicembre | 10.30 |
COLAZIONE DI SANTO STEFANO AL POLITEAMA
🥐 𝐎𝐫𝐞 𝟏𝟎.𝟎𝟎: 𝐂𝐎𝐋𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 (𝐜𝐚𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐢𝐚, 𝐝𝐨𝐥𝐜𝐢)
🎞️ 𝐎𝐫𝐞 𝟏𝟎.𝟑𝟎: 𝐈𝐍𝐈𝐙𝐈𝐎 𝐏𝐑𝐎𝐈𝐄𝐙𝐈𝐎𝐍𝐈
🎫𝐈𝐍𝐆𝐑𝐄𝐒𝐒𝐎 €8.00
Rand Peltzer, inventore, ha trovato un regalo natalizio perfetto per suo figlio Bill: un piccolo mogwai tenero e buffo. Per allevarlo basta rispettare tre regole: non esporlo alla luce del sole, non dargli del cibo dopo la mezzanotte e non dargli mai dell’acqua. Sarà sufficiente che il piccolo Pete infranga inavvertitamente una delle regole perché inizi la trasformazione da docili cuccioli a temibili gremlins.
Joe Dante non è mai stato solo un regista bensì un appassionato cultore di film di genere che ha potuto rivisitare in modo originale nel suo cinema. Basta osservare con attenzione l’incipit di questo film per trovarci la voce narrante dell’inventore stravagante, la Chinatown di innumerevoli pellicole di varie epoche e la cittadina immersa in un’atmosfera natalizia tanto stereotipa (con citazione di Frank Capra quasi d’obbligo) da poter essere sadicamente messa a soqquadro.
Non è un caso poi che Bill dia da mangiare al mogwai dopo la mezzanotte mentre in tv passa L’invasione degli ultracorpi (ognuno può divertirsi a riconoscere citazioni e omaggi). Da quel momento in poi il clima festivo e il quieto vivere domestico (vedi la soffiata di naso nelle tende) verranno progressivamente scardinati e da un genere (la commedia) si travalicherà in un altro (l’horror). Da quel momento i gremlins iniziano a saccheggiare, uccidere, devastare.
Ma fanno anche di più (cinefilicamente parlando) e dileggiano il classico dei classici: Biancaneve e i sette nani, E’ come se Dante in questo film rivisitasse la sua infanzia da spettatore (e quella di tanti suoi coetanei) con i sorrisi ma anche con le paure che il cinema ‘per bambini’ (quello disneyano in primis) non lesinava.
Volendo però si può anche andare oltre nella lettura simbolica e vedere nei teneri mogwai/gremlins l’immagine speculare che l’adulto/genitore crede di scorgere confusamente nei propri figli: soggetti fragili e teneri ma pronti a sconvolgere il suo mondo e le sue certezze mostrando un aspetto tanto nascosto quanto temibile.